Selva è una frazione del Comune di Santa Fiora
La frazione di Selva è posta sui fianchi del
Monte Calvo (931 m s.l.m.), sulla sinistra dell'alta valle del
Fiora. Selva non ha la struttura urbanistica di un vero e proprio paese, presentando solo un agglomerato di case accentrate, le
Case Nuove, circondato da molte piccole borgate sparse immerse nel verde del territorio circostante.
Le sue origini risalgono a poco dopo l'
anno Mille, quando una comunità si insediò sul territorio circostante l'attuale
Convento della Santissima Trinità,
che all'epoca fu oggetto di donazione da parte degli Aldobrandeschi,
conti di Santa Fiora, alle monache benedettine.
Nei secoli la popolazione è rimasta pressoché stabile, fino al forte
incremento che si è registrato a partire dal 1840 e che ha avuto il suo
apice dopo il 1930 (quando contava oltre 1300 persone).
Per secoli gli abitanti (detti "selvaioli") hanno tratto il loro
sostentamento dall'
agricoltura, dalla
pastorizia, dalla silvicoltura e dalle "maremmate" (discese temporanee in
Maremma), cui dai primi anni del
Novecento all'inizio degli
anni ottanta si è aggiunta la miniera, remunerativa ma micidiale per la salute.
A partire dal
1960-
settanta
Selva ha conosciuto un rapido spopolamento, che si è poi arrestato
intorno agli anni novanta. Attualmente i residenti sono meno di
duecento, anche se aumentano notevolmente durante l'estate e nei periodi
di vacanza.
Selva sta vivendo in questi ultimi anni una fase di riscoperta, anche
grazie agli immigrati da altre parti d'Italia (spesso in fuga dalla
città), in particolare nella zona delle Vigne, dove si produce
Olio DOP "Olivastra Seggianese" e dove sono sorti diversi agriturismi.
Convento della Santissima Trinità alla Selva
La maggiore attrattiva turistica del luogo è il
convento della Santissima Trinità, che è posto al centro di un biotopo di
abete bianco
e che ospita numerose opere artistiche. La sua storia si intreccia con
la leggenda del "Cifero Serpente", ossia il "Drago della Selva",
ambientata a fine
Quattrocento. Nel convento è ancora oggi conservata la parte superiore del
cranio di questo "mostro", probabilmente un
coccodrillo
od un enorme serpente. Affiancata al convento si trova la seicentesca
chiesa di Santo Stefano protomartire, ristrutturata nel 1933 in stile
neoromanico.
Al centro del paese è situata anche la cappella della Madonna
Addolorata, comunemente conosciuta come la chiesina, costruita nel 1828 e
consacrata nel 1833, spesso utilizzata come chiesa parrocchiale per la
sua posizione centrale (sebbene la sede sia alla chiesa di Santo
St
Selva è un paese ricco di storia e tradizioni. L'aspetto culturale
del luogo è curato dall'associazione culturale per la Selva, che
gestisce un circolo socio-ricreativo ed è proprietaria di una piccola
cappella adibita a MuseoMemoria dedicato ai caduti di tutte le guerre.
L'associazione sostiene la pubblicazione di libri e ricerche sulla
storia locale, pubblica il periodico
È permesso?... ed organizza tutti gli eventi folkloristici e ricreativi del paese.
Fra le feste tradizionali va annoverato il
Canto della Befana (5 gennaio), con
befana,
befano, panieraio, suonatori e cantori che passano a cantare in tutte
le abitazioni della frazione, raccogliendo offerte che saranno consumate
in una cena conviviale a notte fonda. La stessa formula è alla base del
Canto del maggio (30 aprile), nel quale a passare casa per casa
sono i "maggiaioli" (cantori e musicanti). Sono inoltre ancora vive la
memoria e la tradizione di un
bruscello (in particolare, l'opera
Giuseppe ebreo figliuolo di Giacobbe).
A metà agosto sono organizzati festeggiamenti popolari con cene e balli
in piazza, cosa che si ripete l'ultimo fine settimana di agosto per la
festa patronale della Madonna Addolorata.
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